Vera essenza del motto “Di padre in figlio”, la Lazio si tramanda come un’eredità. E’ un valore, una storia che si tramada per generazioni, come quell’amore provato da papà Long John e portato avanti dal figlio George.

 Quando nomini “Chinaglia” ad un laziale, questo te ne racconterà la storia, le gesta, chi lo ha visto giocare lo farà con una lacrima anche, chi è venuto dopo invece parlerà del grande rammarico di non averlo potuto vivere. Ma è sempre lui il più grande sulla bocca dei biancocelesti, l’indimenticabile, quello che ci manca sempre a tutti. Trasmesso di padre in figlio fino ai nipoti più piccoli. Giorgio era grande per la Lazio, ma anche la Lazio era fondamentale per lui, fondamentale.

A  raccontare dell’ icona immortale e bandiera biancoceleste, in una breve intervista rilasciata a So Foot, è proprio il figlio George : «Ho capito molto presto quanto mio padre fosse importante per i tifosi della Lazio, anche lui mi parlava sempre di loro. Quando arrivavamo a Roma, la gente faceva di tutto per parlargli, farsi fare un autografo o almeno toccarlo. Vedere che effetto faceva è stato davvero incredibile. Anche quando è andato a New York non ha mai dimenticato i tifosi biancocelesti. Per lui sono sempre stati importanti, come lui per loro».

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